Cosa si intende con il termine ‘decentralizzazione’ in una blockchain?

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Ti interessa capire i meccanismi principali che danno vita a una blockchain e ne preservano il funzionamento, l’efficienza e la sicurezza? Bene, di seguito ti spiegheremo quella che è probabilmente la caratteristica principale di questa nuova tecnologia: la decentralizzazione.

La blockchain ha molte caratteristiche che la rendono sicuramente tra le tecnologie potenzialmente più interessanti e utili in una società, la nostra, sempre più interconnessa e digitalizzata. Sarà indispensabile, dunque, sempre più velocità ed efficienza nel trasferimento di dati, informazioni e denaro.

Questa tecnologia di registri distribuiti è in grado di far fronte a ciò, decentralizzando i rapporti commerciali e contrattuali e affidandosi a meccanismi di consenso capaci di assicurare l’efficienza del sistema, evitando di affidarsi a enti istituzionali o finanziari che finirebbero per detenere potere decisionale e, di conseguenza, politico ed economico in qualsiasi contesto.


Indice


Cos’è la decentralizzazione?

La decentralizzazione è la vera grande innovazione di questa struttura a blocchi: permette un’interazione diretta tra le parti che vogliono fare una transazione.

Come lo fa?

Grazie a sistemi crittografici e firme digitali, senza l’autorizzazione di alcun ente centrale.
La collaborazione di tecnologie interoperabili permette infatti di registrare tutte le informazioni e distribuirle tra tutti i nodi (ovvero chi fa parte della rete blockchain), garantendo in questo modo la sicurezza e la tutela di ogni dato inserito e condiviso.

Il contenuto del registro è digitale e trasparente, quindi facilmente verificabile perché certificato (“notarizzato”) in blockchain e non più modificabile senza il consenso della rete. Inoltre, il trasferimento di ogni dato e informazione può essere programmato, nel senso che una transazione può essere effettuata al verificarsi di determinate condizioni e situazioni presenti nei termini di un “contratto intelligente” (smart contract) stipulato tra le parti e validato dai nodi della rete.

É davvero necessaria la decentralizzazione in una blockchain?

Il concetto di valore (economico o delle informazioni) ha sempre tratto vantaggio da un problema: la mancanza di fiducia.

Si iniziò a dare valore economico a un bene materiale circa 2000 anni fa, in un momento di crescita demografica esponenziale. Ci si rese conto dei forti squilibri dati dallo scambio di beni e merci e dell’impossibilità di verificare l’effettiva equità dello scambio attraverso il baratto. Con il tempo furono trovate soluzioni per avere dei mezzi di scambio standard su cui basare il valore dei beni, tuttavia i massimi esponenti statali ed ecclesiastici si resero conto ben presto di come avrebbero potuto trarre vantaggio da ciò, in termini di ricchezza materiale e geopolitica.

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Su queste basi, fu creato un sistema di intermediazione finanziaria, la banca, che però poggiava (e poggia tuttora) su un sistema già “malato” a sua volta. Questa malattia deriva solamente da un fattore: la necessità di riporre la propria fiducia e i propri risparmi verso un ente terzo, un intermediario.

Bene, la blockchain vuole risolvere questo problema mostrandoci come la cooperazione di tecnologie semplici ma efficaci ci consentirà di non dover dipendere da intermediari, risparmiando così in termini di costi, tempo e fatica!

Come viene garantita la sicurezza di un sistema decentralizzato?

La sicurezza in un sistema decentralizzato come la blockchain pubblica è assicurata dal suo protocollo di consenso. I protocolli più famosi sono la Proof of Work (prova di lavoro) e la Proof of Stake (prova della posta in gioco). Più avanti entreremo nel dettaglio di questi due algoritmi di consenso, ora però cerchiamo di capire cosa li lega con la decentralizzazione.

In un sistema centralizzato, la sicurezza è data dall’ente regolatore a cui ogni utente di quella piattaforma deve inevitabilmente riporre la propria fiducia. Con la decentralizzazione, un sistema come la blockchain funziona grazie a un meccanismo di incentivi, per cui chiunque abbia intenzione di agire in modo disonesto si renderà conto che, aderendo a un protocollo di consenso condiviso, otterrà maggiori vantaggi.

Satoshi Nakamoto (il “creatore” di Bitcoin) diceva:

Non puoi convincere un disonesto a essere onesto, ma puoi dimostrargli che avrà maggiori vantaggi a esserlo

La blockchain è diventata dunque la traduzione in digitale di un nuovo concetto di fiducia. Grazie alla partecipazione (consenso distribuito) di tutti i nodi della rete, viene garantita la totale trasparenza su tutto ciò che viene registrato al suo interno: qualsiasi dato resterà unico e non sarà mai possibile modificarlo o duplicarlo.

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