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Vuoi scoprire tutto il mondo relativo all’Ethical Hacking ma non trovi una guida base da dove cominciare? Sei capitato nel posto giusto, in questa prima lezione vedremo cos’è un ethical hacker

Stai acquisendo una nuova competenza nell’ambito dell’Ethical Hacking ma prima di partire a mettere in pratica diverse nozioni vuoi capire chi è un ethical hacker, cosa fa, quanto guadagna,…? Sei capitato nel posto giusto, in questo articolo ti descrivo la differenza tra “Hacker” buoni e cattivi, come si muovono, che tipo di sbocco professionale gli viene offerto e cosa fanno nel mondo del lavoro.


Indice


Prima di capire chi è, cosa fa e quanto guadagna un Ethical Hacker parto dandoti delle nozioni basilari.

Chi è un Hacker?

Un Hacker è un appassionato, professionista ed esperto della sicurezza delle informazioni, con particolare interesse verso tutti quei processi digitali che comprendono: la programmazione, la sicurezza dei sistemi, delle reti e di tutti quei dispositivi che oggigiorno sono connessi ad internet.

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Il termine Hacker tuttavia è ancora oggi soggetto a controversie derivanti dalle implicazioni storiche che si sono succedute nel corso degli anni: solitamente un Hacker viene visto come un genio inarrivabile, che grazie alle conoscenze acquisite nel tempo riesce a perpetuare operazioni computazionali distanti dall’umana comprensione, o in alcuni casi, come un vile criminale senza scrupoli che ottiene l’accesso abusivo a qualunque sistema o a qualunque genere di informazione per trarne profitto personale a discapito delle vittime.. e in un certo senso, questa scuola di pensiero ha un fondo di verità.

Gli Hacker si suddividono in due macrocategorie che sono:

• Hacker “cattivi” più comunemente chiamati Black Hat;

• Hacker “buoni” chiamati in gergo tecnico White Hat.

Vediamo insieme le differenze!

Chi è un Black Hat?

Un Hacker “cattivo” viene definito Black Hat o più comunemente Cracker e al giorno d’oggi si occupa principalmente di esfiltrazione di dati, definiti dump o leak, di tentativi di adescamento, definiti Phishing, di manomissione dei dispositivi/sistemi telematici al fine di utilizzarli come Zombie o Botnet per attacchi Ddos e di aggirare le protezioni dei programmi a pagamento per scopi personali e di profitto.

Chi è un White Hat?

Un Hacker definito Ethical o White Hat è una figura che si occupa di utilizzare le sue competenze per portare a compimento attacchi informatici autorizzati, definiti “penetration test”, al fine di rilevare e mitigare le eventuali vulnerabilità applicative e infrastrutturali per la salvaguardia delle risorse informatiche dei clienti, nella sua versione più ‘libertina’ invece, ma sempre animato da uno scopo morale benevolo, utilizzerà le sue competenze per ottenere accessi abusivi ai sistemi telematici e informatici senza alterarne il funzionamento o minacciando la segretezza delle relative informazioni sensibili contenute, talvolta segnalando anche ai proprietari dei sistemi violati, le vulnerabilità che affliggono quest’ultimi.

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Esistono delle categorie tra gli Ethical Hacker?

Parallelamente al mondo del lavoro, gli Ethical Hacker lavorano nel settore IT della Cyber Security e vengono a loro volta suddivisi in due categorie utili: il Team Rosso e il Team Blu.

Di cosa si occupa il Team Rosso?

Il Team Rosso si occupa di tutti quegli aspetti legati all’attacco, di fatto può essere definito come il “nemico” che utilizza una moltitudine di strumenti e di tecniche per perpetuare tutta quella serie di attacchi al fine di fornire feedback sulle eventuali falle di sicurezza scoperte.

Di cosa si occupa il Team Blu?

Il Team Blu invece può essere definito come l’esatto opposto, e cioè coloro che si occupano in modalità proattiva di monitorare, evidenziare e successivamente mitigare gli attacchi informatici veicolati da attori malevoli, grazie a strumenti e metodologie applicate.

La figura dell’Ethical Hacker è ricercata nel mondo del lavoro?

Nel mondo del lavoro, la figura dell’Ethical Hacker sta diventando via via sempre più affermata ed inquadrata, giocando un ruolo necessario per garantire la sicurezza delle risorse informatiche dei privati, delle istituzioni e dei governi, collocandosi nella classifica dei lavori attualmente più ricercati e in determinati contesti più remunerati.

Conclusione

In conclusione un Ethical Hacker in Italia, a seconda del grado di “Seniority” e lavorando come dipendente per piccole, medie e grandi imprese, può guadagnare in media dai 20 mila euro lordi annui agli 80, come libero professionista invece non è possibile determinare con accuratezza la retribuzione, ma generalmente, ogni intervento tecnico eseguito da un Ethical Hacker, può costare dai mille alle decine di migliaia di euro.

Non a caso è uno dei lavori più in voga per il futuro, in quanto la sicurezza dei dati e soprattutto delle informazioni personali dei privati riflette un punto molto importante all’interno del business aziendale.

Bene, immagino che ora hai chiarito i tuoi dubbi riguardo: chi è un ethical hacker, cosa fa, in quali categorie si suddivide e quanto guadagna.

Se hai altri dubbi, non esitare a scriverli nella sezione commenti che trovi qui di seguito!